Baby Boomers: la generazione più sottovalutata di sempre

I baby boomers sono tutte quelle persone nate dal 1945 al 1964. In Italia sono oltre 15 milioni, di cui un terzo ancora nel mondo del lavoro.

È la fascia d’età con il maggiore potere d’acquisto, ma questo non basta per avere un’idea chiara su chi siano. Forse citare qualche avvenimento che hanno vissuto può aiutare a comprendere la complessità e il potenziale dei baby boomers.

Hanno vissuto il dopoguerra: un periodo di ricostruzione, ripresa economica e di importanti cambiamenti storico-sociali. Hanno visto l’arrivo del frigorifero nelle case, lo sbarco sulla luna, le donne hanno iniziato lavorare nelle fabbriche e studiare.

Questo ha creato una generazione che ha lavorato sodo, vissuto con ottimismo e generato attivamente il cambiamento. Per questo motivo i baby boomers rappresentano la “generazione del cambiamento”.

Nonostante questo, l’appellativo “Boomers” è dispregiativo. Ecco come si esprime l’Accademia della Crusca a riguardo:

“Appellativo ironico e spregiativo, attribuito a persona che mostri atteggiamenti o modi di pensare ritenuti ormai superati dalle nuove generazioni…”

Qualcuno potrebbe replicare che “I GIOVANI NON HANNO RISPETTO”, ma sarebbe davvero da boomer.

Come si comportano online

Nielsen ha pubblicato il Total Audience Report, un documento di 38 pagine che analizza nel dettaglio gli investimenti in advertising e il comportamento degli utenti sulle varie piattaforme. Il periodo in esame è il tutto il 2020 e il primo trimestre del 2021.

Il documento evidenzia che gli utenti sopra i 50 anni hanno cambiato in modo minore le proprie abitudini d’acquisto rispetto alle altre fasce d’età, rimandando molto meno gli acquisti a causa del COVID.

Il report Nielsen evidenzia anche che i baby boomers si fidano maggiormente dei contenuti advertising audio, vengono infatti citati i podcast e la radio. Inoltre, nonostante facciano un intenso uso dei social network, non li considerano un canale affidabile. Presumibilmente perché considerano i social un “luogo” di divertimento in cui si limitano a fruire di contenuti di mero intrattenimento.

Secondo i dati riportati da Google, i baby boomers sono molto più propensi a guardare un video tutorial piuttosto che leggere le istruzioni e amano vedere contenuti on demand. Non bisogna darlo per scontato.

Boomer, perdonaci!

I baby boomers rappresentano una generazione eterogenea e caratterizzata da un elevato potere d’acquisto. Usano le piattaforme online per migliorare il proprio offline, considerando spesso le due realtà in modo separato.

Molti brand (e marketer) si concentrano sul comunicare ai millennial, dimenticandosi dei baby boomer. Altre volte, invece, le loro competenze tecnologiche vengono sottovalutate.
Questo si traduce in campagne pubblicitarie poco attrattive e, cosa più grave, rischiano di annoiare gli utenti che detengono il 51% di tutta la spesa al consumo.

La generazione dei baby boomers ha molteplici bisogni da soddisfare anche in età adulta, a differenza di quella precedente i loro interessi o comportamenti non sono standardizzabili.

L’attività più dannosa per un marketer è quella di creare dei cluster in base a criteri socio-demografici, tralasciando le motivazioni che spingono un utente a compiere determinate azioni. Le personas dovrebbero sempre essere costruite basandosi sulle esigenze e modelli di comportamento, non sulle fasce d’età o genere.

Il 2021 sarà l'anno dei Baby Boomers

Il COVID ha contribuito a incrementare il divario tra le generazioni e in questo contesto i baby boomers hanno un ruolo cruciale. Ecco perché:

  • Arriverà una ripresa economica e forse non partirà da loro, ma contribuiranno attivamente anche grazie al loro potere d’acquisto.
  • È la generazione che ne uscirà mediamente meglio: oltre al maggiore potere d’acquisto a disposizione, molti di loro sono in pensione e questo li ha in parte protetti dalla situazione economica in corso.
  • Nelle dinamiche economico-familiari saranno ancora più importanti. A causa degli squilibri tra generazioni saranno il punto di riferimento che permetterà la crescita delle altre generazioni.
  • Una peculiarità di questa generazione è l’essere ottimisti, questo aiuterà a intraprendere scelte coraggiose. Sia per i privati, che per le aziende.
  • Frequentano assiduamente i social media, quindi sono facilmente raggiungibili se conosciamo davvero le motivazioni del nostro target.

I baby boomers potrebbero forse rappresentare un target difficile per un marketer, ma comprendere questa tipologia di utente è fondamentale per migliorare la comunicazione dei brand e la loro consapevolezza del mercato.

Autore:

Nicola Fuscà