Ah le ferie, quel periodo dell’anno tanto agognato e atteso che non vediamo l’ora di riempire con liste infinite di “cose da fare” e sano relax. Che sia sotto forma di un tecnologico Kindle o di libro cartaceo dalle pagine arricciate e inumidite, le letture estive non possono mancare in nessuna borsa delle vacanze che si rispetti. Non vediamo l’ora di leggere quel libro che da mesi ci siamo riproposti di mettere in valigia, tenendolo da parte come l’ultimo cioccolatino della scatola, per gustarlo in un momento di assoluto relax sulla spiaggia o distesi sotto le fresche fronde di un albero in montagna. O almeno provarci!
A proposito, sapevate che l’espressione “Libri da spiaggia” è stata costruita a tavolino? Ne parla il New Yorker in un articolo che analizza il saggio “Books for Idle Hours” di Donna Harrington-Lueker dell’University of Massachusetts Press: si tratta infatti di un fenomeno abbastanza recente, legato alla nascita delle “vacanze” come effetto della rivoluzione industriale verso la fine dell’età vittoriana, quando le classi benestanti iniziano a cercare rifugio nelle località di mare o in campagna pur di stare lontane dalle roboanti metropoli. Il mondo editoriale del tempo afferra al volo l’occasione di business e inizia a pubblicare romanzi “frivoli e leggeri”, fatti ad hoc per catturare l’attenzione dei vacanzieri.
Oggi, fortunatamente, possiamo attribuire un nuovo e più ricco significato ai libri da spiaggia: che siano saghe interminabili o saggi complicatissimi, al rientro dalle vacanze ognuno di noi porterà con sé, con il ricordo di aperitivi al tramonto e lunghe passeggiate mattutine, i personaggi che gli hanno fatto compagnia durante un’attesa in aeroporto o una notte insonne.
Concordiamo con Jules Renard nell’affermare che “Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere ancora felice”, augurandoci di rendere anche voi felici di cogliere qualche spunto dai nostri personalissimi consigli di lettura per l’estate: