Lo scorso 19 marzo del 2022 si è tenuto a Colle di Val d’Elsa, una piccola città al centro della Toscana in provincia di Siena, il primo evento TEDx, al quale ho avuto il piacere di prendere parte come organizzatore.
Per chi fosse meno preparato sull’argomento, TED è un evento mondiale che si tiene annualmente alla presenza di personalità influenti, creative e innovative. Bill Gates, Bill Clinton, Jimmy Wales e Papa Francesco sono solo alcune delle persone che ci hanno illuminato con i loro Talk.
Diversamente, gli eventi auto-organizzati TEDx si svolgono in varie parti del globo, ma con una portata più ridotta rispetto al format originale. Ognuno di essi si avvale di speakers del mondo della cultura, della società, dello sport o dello spettacolo per raccontare idee ed esperienze. L’obiettivo? Essere d’ispirazione per gli altri.
Facendo un breve passo indietro, il primo evento TED si è tenuto nel 1984 in una location che che non ha bisogno di presentazioni: la famosa Silicon Valley. Tra gli esponenti di spicco vi erano esperti locali ed artisti per provare a sperimentare il collegamento tra tecnologia, divertimento e design, dando vita così all’acronimo TED (Technology Entertainment Design) il cui fautore fu Richard Saul Wurma
Non è facile assistere a un TED, sia per la distanza, sia per il limite economico previsto dal prezzo dell’evento. Parteciparvi poi da speaker è ancora più complicato! Come faccio a diffondere un’idea se non sono un esponente di spicco all’interno della società?
La risposta a questa domanda viene risolta con la creazione dei TEDx.
TED è un’organizzazione no profit che concede una libera licenza ad un gruppo di volontari così che essi possano cimentarsi nella creazione di eventi secondo il format del TED.
Ecco che nel 2009 viene lanciato il primo programma TEDx, attraverso cui far circolare nuovi pensieri e permettere anche alle piccole comunità di trovare un momento di incontro, riflessione e confronto. Un progetto di innovazione culturale e sociale che ha come fine quello di incentivare la diffusione di eventi locali organizzati in autonomia da chi condivide lo spirito del TED.
Appena ho ricevuto la notizia che un’edizione del TEDx si sarebbe svolta nella mia città ero veramente scettico: “Può mai un evento così grande e importante arrivare in un paesino con poco più di 20.000 abitanti?”
Londra, New York, Parigi, Dubai, ma anche Torino, Milano, Firenze sono solo alcune delle città in che hanno ospitato una o più edizioni, tutte così lontane da una realtà come la nostra. Parlando di numeri, gli eventi indipendenti targati TEDx sono circa 3000 all’anno in ogni parte del mondo; 179 sono stati realizzati nel 2021 solo in Italia. Basti pensare che il canale YouTube ufficiale conta quasi 35 milioni di iscritti, per un totale di 6 miliardi di visualizzazioni.
Nell’evento svoltosi a Colle di Val d’Elsa, la mia città natale, sedici speaker hanno condiviso il palco uniti da un filo conduttore sul quale basare il proprio talk: la parola “Ombre”.
Può sembrare un tema banale, ma non lo è affatto. Con ombre abbiamo inteso tutte le possibili proiezioni che l’individuo filtra dalla realtà che lo circonda. Il nostro tema parte proprio da qui: dalla volontà di analizzare quanto ognuno di noi venga influenzato, anche inconsapevolmente, dalla società e quanto sia, invece, libero di effettuare le proprie scelte.
L’idea di riuscire a realizzare un’iniziativa di tale portata nel mio paesino mi è sembrata un’opportunità da cogliere al volo, sia per la volontà di dare nel mio piccolo un contributo, sia per la notorietà che una manifestazione di questo calibro poteva portare alla città.
Così ho deciso così di prendere parte all’organizzazione di un evento che mi è sempre stato d’ispirazione e che seguo con piacere da molti anni.
Al di là dell’importanza del brand TEDx, il merito di queste iniziative deve essere dato in primo luogo agli organizzatori, un gruppo di persone unite dalla forza delle idee e dalla voglia di dare vita ad un progetto importante. Una équipe, la mia, nella quale la più giovane è nata nel 2000 e il più “anziano” non supera i 35 anni. Un grande stimolo per il tempo che verrà!
In conclusione, questa esperienza mi ha permesso di conoscere tanti ragazzi della mia zona che hanno voglia di crescere, mettersi in gioco e di condividere idee, proprio come vuole il motto dell’evento: #ideasworthspreading.
Oltre alle molte cose positive già citate, la particolarità più bella e rassicurante è vedere queste stesse persone che si impegnano e collaborano, ognuno con le proprie esperienze e particolarità, per sognare un futuro più consapevole.