Titoli di testa per chi ha testa per i titoli: il lettering nel cinema

La typography nella settima arte ha giocato un ruolo fondamentale fin dai primi vagiti del cinema muto.


Le prime produzioni cinematografiche utilizzavano la scrittura per comunicare con il pubblico, dalle didascalie introduttive alle battute dei personaggi. Con l’avvento del sonoro, la voce degli attori ha gradualmente sostituito i testi come principale mezzo di comunicazione, ma la tipografia è rimasta un elemento fondamentale della presentazione dei titoli di testa e di coda.

Da un semplice mezzo di comunicazione a uno strumento creativo per esprimere lo stile e l’atmosfera dei film.

Di titoli iconici, ormai nell’immaginario collettivo, se ne possono citare molti: da Psycho ad Arancia Meccanica, da Star Wars a Pulp Fiction.

Quella che segue è una raccolta di titoli di testa estratti da opere decisamente meno mainstream, pescando tra fatiche cinematografiche, filmati educativi, di propaganda e documentaristici del secolo scorso. Si tratta di filmati eccentrici, inusuali, a volte eccessivi, selezionati dagli archivi nascosti della rete nel progetto Excerpts di Okkult Motion Pictures (AKA Marco Calabrese e Alessandro Scali, parte della unit creativa di Tembo).

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The Night Before Christmas (1905)

African Pigmy Thrills (1930s)

The Mascot (1933)

A Ride For Cinderella (1937)

Roentgenfilm III (1937)

Foods and Nutrition (1940)

How the Eye Functions (1941)

About Faces (1941)

One World Or None (1946)

Human Reproduction (1947)

Gumbasia (1955)

Spider Engineers (1956)

Aluminum on the March (1956)

6 ½ Magic Hours (1958)

Adelante Cubanos (ca. 1959)

Modern Style Cutting Techniques (1960s)

The Wall (1962)

The Brain that Wouldn’t Die (1962)

One Got Fat (1963)

The Child Molester (1964)

Santa Claus Conquers The Martians (1964)

Rhinoceros (1965)

The Incredible Machine (1968)

Shake Hands With Danger (1970s)

Danger! Hydrogen Sulfide (1970s)

Conformity (1970)

Autore:

Marco Calabrese